Mancano 534mila lavoratori, 80mila sono stranieri

Fonte informazione: Il sole 24 ore
Il controcanto arriva dai numeri: non c’è nessuna invasione di stranieri, men che meno una sottrazione di posti di lavoro agli italiani. Anzi, nel nostro Paese accade l’opposto. Lo dice con chiarezza cristallina il XII Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Moressa. Che, dati alla mano irrompe nel dibattito pubblico con una perfetta sincronia nel raccontare l’altra immigrazione in Italia, quella carente, quella che manca. Crescono i permessi per lavoro. Sembrerebbe una buona notizia quella che arriva dalle quote dei permessi di soggiorno. “Dopo le chiusure del 2020, nel 2021 tornano a crescere - dice il rapporto -: 274 mila, più del doppio dell' anno precedente. In ripresa, soprattutto, gli ingressi per lavoro, passati da 10 mila a oltre 50 mila e pari al 18,5% dei permessi totali”. Ma l’integrazione in Italia è ancora immatura visto che “il primo canale di ingresso per gli immigrati in Italia è il ricongiungimento familiare (44% dei nuovi permessi)”. Per motivi di lavoro invece latitano: sono 8,5 ogni 10mila abitanti mentre nella Ue arrivano a quota 29,8. Gli ingressi per lavoro in Italia (8,5 ogni 10.000 abitanti) rimangono a un livello molto più basso rispetto alla media Ue (29,8). Se poi si guarda il numero dei residenti, gli stranieri sono 5,2 milioni e cioé l’8,8 per centro della popolazione.Con buona pace dell’invasione. Inoltre, spiega la Fondazione Moressa, “gli occupati stranieri nel 2021 sono 2,26 milioni, pari al 10% del totale. Il tasso di occupazione, calato bruscamente nel 2020, rimane più basso di quello degli italiani (57,8% stranieri, 58,3% italiani)”.
Pubblicato il: 16/11/2022 08:54:10

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