Centomila migranti subito per le imprese

Fonte informazione: Repubblica
Roma - Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi le definisce «soluzioni strutturali di lungo periodo sui temi migratori, rafforzando la collaborazione con i Paesi di transito e partenza dei flussi». Ecco perché il nuovo decreto flussi, che il governo si appresta a varare prima della fine dell’anno con un dpcm, dovrebbe prevedere una programmazione di ingressi regolari, per ragioni di lavoro, stagionali o a lungo termine, a due o tre anni e non più solo per un anno come è stato finora. Con quote di lavoratori, possibilmente da formare in loco, da offrire prioritariamente ai Paesi extracomunitari che accettano di firmare con l’Italia accordi di rimpatrio per i migranti irregolari e di collaborare alla lotta contro i trafficanti di uomini. Le richieste delle filiere produttive. «Stiamo lavorando per bruciare i tempi: il governo purtroppo è salito a bordo da pochissimo», conferma Piantedosi. Gli uffici tecnici e legali dei quattro ministeri interessati, Interno, Esteri, Lavoro e Agricoltura, sono già al lavoro da settimane. Ma i nodi da sciogliere sono parecchi e assai intricati: innanzitutto il numero. Nell’ultima riunione del tavolo, i rappresentanti di Lavoro e Agricoltura (dopo aver sentito tutte le filiere produttive interessate, agricoltura, autotrasporto, edilizia, turismo) hanno buttato sul tavolo quota 100.000, una cifra comunque al ribasso rispetto alle 200.000 richieste arrivate nel 2022 a fronte dei 69.000 posti previsti dall’ultimo decreto flussi. Assai probabile sembra però che alla fine non ci si discosti più di tanto dai 70.000 attuali all’anno.
Pubblicato il: 06/12/2022 19:59:05

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